-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4410 del 29 gennaio 2008
«Non può in alcun modo escludersi la configurabilità del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione nel caso di trasferimento ingiustificato di beni da una società in stato di insolvenza ad altra società del medesimo gruppo che si trovi in...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 10688 del 18 marzo 2005
«In caso di distrazione di beni sociali in favore di altra società appartenente al medesimo soggetto, la configurabilità, qualora intervenga il fallimento, del reato di cui al combinato disposto degli artt. 223, comma secondo, n. 1, legge...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 23241 del 27 maggio 2003
«Il “vantaggio compensativo” nell'ipotesi del collegamento o del gruppo di società, ai sensi dell'art. 2634, comma terzo, c.c., come riformulato dall'art. 1 del D.L.G. 11 aprile 2002, n. 61 (secondo cui “in ogni caso non è ingiusto il profitto...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37033 del 9 novembre 2006
«La legittimazione alla proposizione della querela per il reato di infedeltà patrimoniale dell'amministratore prevista dal vigente testo dell'art. 2634 c.c., introdotto dal D.L.vo n. 61 del 2002, spetta non solo alla società nel suo complesso ma...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 19102 del 23 aprile 2004
«La nuova figura di reato prevista dall'art. 2636 c.c. (illecita influenza sull'assemblea), pur differenziandosi sotto vari profili, attinenti tanto alla condotta quanto all'elemento soggettivo, dalla precedente, analoga previsione di cui all'art....»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7317 del 20 febbraio 2004
«In tema di reati societari, l'art. 2636 c.c. (illecita influenza sull'assemblea), nella nuova formulazione introdotta dal D.L.vo n. 61 del 2002, prevede una condotta di frode caratterizzata da comportamenti artificiosi, rappresentati da una...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2063 del 20 gennaio 2009
«In tema di manipolazione del mercato, un mezzo in sé non illecito può integrare la nozione di "altri artifizi" idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari qualora sia obiettivamente artificioso, ossia posto in...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40164 del 15 novembre 2010
«Ai fini della sussistenza del reato di ostacolo all'esercizio delle funzioni di vigilanza mediante l'occultamento di fatti è non solo necessario che gli stessi siano rilevanti per la situazione economica, patrimoniale o finanziaria della società e...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17290 del 18 maggio 2006
«Integra il reato di cui all'art. 2638 c.c. (Ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza), la condotta del presidente di un istituto di credito soggetto alla vigilanza che invii alla Banca d'Italia una nota, ancorché...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 44702 del 7 dicembre 2005
«In tema di false comunicazioni all'autorità di vigilanza, premesso che esiste continuità normativa tra la fattispecie prevista dall'abrogato art. 134 del D.L.vo n. 385/1993 e quella prevista dall'art. 2638 c.c., quale novellato dal D.L.vo n....»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21067 del 5 maggio 2004
«Sussiste successione di leggi meramente modificativa, ex art. 2, comma terzo, c.p., tra la fattispecie di cui all'art. 134 D.L.vo n. 385 del 1993 e quella contenuta nell'art. 2638 c.c., introdotta dal D.L.vo n. 61 del 2002, in quanto la nuova...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1252 del 14 gennaio 2003
«Tra la fattispecie di reato prevista dall'art. 134 D.L.vo 1 settembre 1993, n. 385 (in tema di tutela dell'attività di vigilanza bancaria e finanziaria) e quella prevista dall'art. 2638 c.c., così come novellato dall'art. 1 D.L.vo 11 aprile 2002,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7203 del 14 febbraio 2008
«L'amministratore «di fatto» in base alla disciplina dettata dal novellato art. 2639 c.c., è da ritenere gravato dell'intera gamma dei doveri cui è soggetto l'amministratore «di diritto» per cui, ove concorrano le altre condizioni di ordine...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46962 del 18 dicembre 2007
«In tema di reati fallimentari, la previsione di cui all'art. 2639 c.c. — nel testo modificato dal D.L.vo n. 61 del 2002 — non esclude che l'esercizio dei poteri o delle funzioni dell'amministratore di fatto possa verificarsi in concomitanza con...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21458 del 8 giugno 2005
«È soggetto alla confisca di cui all'art. 2641 c.c. e, pertanto, al sequestro preventivo, ai sensi dell'art. 321, comma secondo, c.p.p., ove sussista il fumus commissi delicti della fattispecie criminosa di cui all'art. 2634 c.c. (infedeltà...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19058 del 12 dicembre 2003
«La trascrizione non è un istituto di pubblicità costitutiva, bensì dichiarativa, e come tale ha la funzione di rendere opponibile l'atto ai terzi onde dirimere il conflitto tra più acquirenti dello stesso bene, senza incidere sulla validità ed...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12236 del 19 agosto 2002
«La trascrizione degli atti di acquisto di beni immobili ha natura dichiarativa, e non costitutiva del diritto di proprietà, e svolge la funzione di risolvere eventuali conflitti tra più aventi causa; ne consegue che l'avvenuta trascrizione di un...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11180 del 12 novembre 1997
«Funzione essenziale della trascrizione non è di fornire notizie sulle vicende riguardanti il patrimonio immobiliare, ma di risolvere eventuali conflitti fra più aventi causa. Inoltre la tipicità dei suoi effetti impedisce di — quanto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6152 del 5 luglio 1996
«La trascrizione attua una forma di pubblicità a tutela della circolazione dei beni, finalizzata alla soluzione di conflitti fra più acquirenti dello stesso diritto dal medesimo dante causa, ma non incide sulla validità e sull'efficacia dell'atto,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6159 del 2 giugno 1993
«L'istituto della trascrizione ha lo scopo di attuare una forma di pubblicità al fine di tutelare la buona fede e i diritti dei terzi per assicurare la priorità del diritto effettivamente trasmesso ed acquistato, ma non ha alcuna influenza sulla...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6597 del 23 marzo 2011
«La domanda giudiziale volta ad ottenere l'accertamento dell'esistenza di un patto di prelazione in caso di vendita di un bene immobile, in assenza di una specifica previsione normativa al riguardo, non è suscettibile di essere trascritta; il patto...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2162 del 3 febbraio 2005
«In tema di trascrizione, il conflitto fra l'acquirente a titolo derivativo e quello per usucapione è sempre risolto, nel regime ordinario del c.c., a favore del secondo, indipendentemente dalla trascrizione della sentenza che accerta l'usucapione...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20292 del 14 ottobre 2004
«Gli effetti sostanziali contemplati all'art. 2644, c.c., non sono gli unici realizzati dalla trascrizione, in quanto questo istituto non mira soltanto a dirimere eventuali conflitti fra diritti tra loro incompatibili, ma assolve - tra l'altro - la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15393 del 4 novembre 2002
«Ai sensi dell'art. 2644 c.c., l'istituto della trascrizione è un mezzo legale di pubblicità, posto a tutela della circolazione dei beni immobili, volto a dirimere i conflitti rispetto ai terzi aventi causa (e non tra le stesse parti di negozi,...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15503 del 6 dicembre 2000
«Il principio secondo il quale il conflitto tra l'acquisto a titolo derivativo e l'acquisto per usucapione è sempre risolto a favore del secondo, indipendentemente dalla trascrizione della sentenza che accerta l'usucapione e della anteriorità della...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8650 del 21 ottobre 1994
«Il principio per cui nel conflitto tra acquirente a titolo derivativo e acquirente per usucapione, è data la prevalenza a quest'ultimo, nei confronti dell'acquirente per atto fra vivi successivo all'avvenuta usucapione, indipendente dal tempo di...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 19550 del 10 settembre 2009
«La trascrizione della domanda giudiziale di divisione non rende inefficace l'ipoteca iscritta successivamente sul bene dal creditore di uno dei comunisti, ma esime i comproprietari dall'onere di chiamare in giudizio il creditore, affinché lo...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10859 del 1 ottobre 1999
«La costituzione del fondo patrimoniale prevista dall'art. 167 c.c., che comporta un limite di disponibilità di determinati beni con vincolo di destinazione per fronteggiare i bisogni della famiglia, va compresa tra le convenzioni matrimoniali e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2800 del 4 maggio 1985
«La trascrizione degli acquisti mortis causa (ossia per successione nei diritti già esistenti in capo al de cuius ma non per diritti che si creino ex novo , sia pure in forza del testamento o per diritti che comunque non appartenevano già al...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4957 del 17 agosto 1988
«L'esercizio del diritto di riscatto agrario, previsto dall'art. 8 della L. 26 maggio 1965, n. 590 a favore del coltivatore diretto pretermesso nel caso di vendita del fondo, ha come effetto non la risoluzione del contratto traslativo a favore del...»