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Pensione anticipata 2024, ecco come andare in pensione prima riscattando gli anni di università: scopri i requisiti INPS

Pensione anticipata 2024, ecco come andare in pensione prima riscattando gli anni di università: scopri i requisiti INPS
Come riscattare la laurea per avere vantaggi in termini di pensione?
Uno dei problemi dei giovani d'oggi è accedere "in ritardo" al mondo del lavoro, a causa degli anni necessari a conseguire la laurea, soprattutto con la suddivisione tra laurea triennale e laurea specialistica/magistrale.
Non tutti sanno, però, che gli anni di studio possono essere riscattati a fini pensionistici. Se vuoi saperne di più, ti consigliamo di proseguire nella lettura.

Innanzitutto, in cosa consiste il riscatto della laurea?
Si tratta, sostanzialmente, della possibilità di versare all'Inps un importo destinato ai contributi previdenziali per gli anni di studio universitario, come se tali anni fossero stati impiegati al lavoro.
Tale versamento, che può essere effettuato anche a rate, permetterebbe, da un lato, sia di anticipare il momento della pensione, sulla base degli anni riscattati, sia di aumentare l'importo dell'assegno pensionistico.

Ma quali requisiti occorrono per il riscatto della laurea?
In primo luogo, naturalmente, occorre il possesso del titolo di studio al momento della domanda. Ma quali sono i titoli di studio riscattabili?
  • corsi di laurea di vecchio ordinamento;
  • lauree triennali, specialistiche e magistrali anche a ciclo unico;
  • diplomi di specializzazione;
  • diplomi di specializzazione per laureati, come quelli di area medica;
  • dottorati di ricerca privi di contribuzione;
  • diploma accademico di 1°e 2° livello e specializzazione, di formazione alla ricerca, nonché i titoli di alta formazione artistica e musicale.
Non sono, invece, riscattabili i master universitari, anche se conseguiti presso atenei pubblici o privati.

Per quanto riguarda, invece, i titoli di studio esteri, l’Inps, con il messaggio n. 6208/2014, ha diramato istruzioni in merito all’iter di riconoscimento degli stessi attraverso l’intervento del Ministero dell’Università e della Ricerca.

Invece, per gli studenti fuori corso, è riscattabile il solo periodo di durata legale del corso, che ha convenzionalmente inizio dal 1° novembre del primo anno di immatricolazione.

Ulteriore requisito è che i periodi da riscattare non risultino già coperti da contribuzione presso qualsiasi gestione previdenziale obbligatoria, mentre è ammessa la doppia contribuzione nel caso di riscatto operato sia in una cassa professionale per iscritti ad un albo, sia in una gestione Inps.

Per quanto riguarda, invece, i costi di tale operazione, il sistema di calcolo varia a seconda delle gestioni previdenziali interessate e a seconda del momento di conseguimento della laurea. Difatti, occorre distinguere tra i titoli conseguiti prima del 1996 e quelli conseguiti successivamente.
Per la laurea ottenuta prima del 1996, il metodo applicato è quello della riserva matematica, in cui incidono l'età e i contributi versati, mentre, nel caso di laurea conseguita successivamente, il metodo utilizzato è quello contributivo, e si utilizza l'aliquota previdenziale della gestione previdenziale di iscrizione, moltiplicata per la retribuzione goduta nei 12 mesi precedenti la richiesta di riscatto.

A questo punto, sorge un'ulteriore domanda: gli inoccupati possono riscattare la laurea?
Ebbene sì, ai sensi della legge 247/2007, che ha aperto al riscatto della laurea per i neolaureati non ancora iscritti ad alcuna forma di previdenza e che non abbiano mai intrapreso alcuna attività di lavoro. Tale formula di riscatto, riservata agli inoccupati, non è richiedibile da chi abbia intrapreso un’attività che comporti iscrizione alla gestione separata, anche se con imponibile ridotto. Non è richiedibile altresì da chi ha intrapreso un’attività parasubordinata o di lavoro autonomo occasionale superiore a 5.000 euro lordi annui.

Il riscatto della laurea, quindi, è un'operazione che ha sicuramente un costo, ma che risulta vantaggiosa per il futuro, soprattutto per chi, a causa degli anni necessari a conseguire un titolo di studio, si ritrova ad accedere più tardi di quando vorrebbe al mondo del lavoro.


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