(massima n. 1)
Ai fini della distinzione tra estorsione e truffa per incusso timore di un pericolo immaginario, assume fondamentale rilievo il fatto che il male ingiusto sia percepito dalla vittima come direttamente o indirettamente proveniente dal reo, a fronte di un eventuale rifiuto della pretesa da quest'ultimo avanzata, ovvero venga percepito come proveniente da terzi, ravvisandosi nella prima di dette ipotesi l'estorsione e nella seconda la truffa. (Nella specie, in applicazione di tale principio, la Corte ha ritenuto che bene fosse stata affermata la sussistenza dell'estorsione in un caso in cui l'imputato, spacciandosi falsamente come agente di polizia, aveva indotto la vittima a versargli danaro onde evitare di dover pagare delle multe).