In primo luogo, pur essendo stato presentato come "bonus tredicesima", si tratta di una misura che verrà erogata a Gennaio 2025.
In particolare, si tratta di una somma una tantum pari a 100 euro lordi (quindi circa 77 euro) corrisposta ai lavoratori che presentano un reddito basso.
Ma quali sono i requisiti specifici e come fare domanda?
Per beneficiare di tale misura, è necessario aver maturato un reddito complessivo, nell'anno in corso, non superiore a 28mila euro.
Inoltre, il lavoratore dovrà avere coniuge e almeno un figlio, entrambi a proprio carico. Nel caso dei nuclei monogenitoriali, e quindi di soggetto non coniugato o separato, occorrerà comunque avere un figlio a carico.
Ma non finisce qui! Infatti, l’imposta lorda sul reddito (IRPEF) da pagare deve avere un importo superiore alle detrazioni che spettano al lavoratore.
Infatti, se l’IRPEF che il dipendente deve pagare è inferiore alle sue detrazioni fiscali, o se il suo reddito imponibile è così basso da esonerarlo dal pagamento dell’imposta, non potrà richiedere il bonus. Questo significa, in sostanza, che oltre ad una soglia massima di reddito (28 mila euro) è prevista anche una soglia minima, ossia 8.500 euro, al di sotto della quale il pagamento dell'IRPEF non è dovuto, e di conseguenza il bonus non spetta.
Come abbiamo già detto, la somma netta ricevuta sarà di circa 77 euro, e questo perché, trattandosi di una misura di cui vanno a beneficiare i percettori di reddito complessivo sino a 28mila euro, l’aliquota applicabile è del 23 per cento.
Inoltre il bonus sarà rapportato al periodo di lavoro, quindi i 100 euro lordi spettano in caso di 12 mesi di occupazione, mentre, ad esempio, se si inizia a lavorare a metà anno, andranno calcolati 50 euro lordi di partenza.
Ma gli aventi diritto riceveranno in automatico la somma? La risposta è no.
Se sei interessato al "bonus tredicesima" - di cui, secondo le stime, andranno a beneficiare circa 1,1 milioni di famiglie - dovrai farne richiesta al datore di lavoro, attestando ovviamente di possedere i requisiti e indicando il codice fiscale di coniuge e figlio.
I sostituti d’imposta recupereranno il credito maturato in compensazione con le imposte e i contributi da versare. Inoltre, i sostituti d’imposta verificheranno altresì, in sede di conguaglio, il diritto all’indennità e, qualora la stessa si riveli non spettante, procederanno al recupero di quanto erogato.